Salve a tutt* e bentrovat* in un nuovo articolo dell’Eco del Tolero dedicato al folklore italiano (cliccando QUI trovate quello precedente).
Protagonista dell’appuntamento di oggi è una strega dei boschi veneta, in
particolare di Roverchiara (Verona): la Vecia Barbantana.
La Vecia Barbantana, detta anche “Bestia”, come molte creature mostruose, ha origini sfumate nel passato e caratteristiche diverse dipendentemente da chi racconta la storia.
Alcuni sussurrano di una vecchia spaventosa con la gobba e vestita di nero che gira tra le vie dei piccoli paesi, pronta a portare via i bambini che se ne vanno in giro da soli. Altri ne parlano in termini di “anguana” (creatura legata all’acqua, nella mitologia ha delle somiglianze con le ninfe, mentre in altre fonti si legge che sia una creatura sì marina e legata all’acqua, ma dalle fattezze per metà umane e metà serpentesche), una vecchia selvaggia dei boschi, pronta a mangiare i bambini che si avvicinano troppo alla sua tana, lasciando solo le ossa (che secondo un’altra versione della leggenda, vengono piantate e da lì nasce la sanguinella).
Una vecchia vestita di stracci, mostruosa, spaventosa, chiamata anche Bestia perché non sa parlare ma solo emettere agghiaccianti grida.
Come nasce la leggenda della Vecia viene raccontato da Dino
Coltro in “Fole Lilole”, testo del 1991 che raccoglie tutta le fiabe della
tradizione orale veronese.
Tanti anni fa, per impedire che i bambini si allontanassero troppo dal centro
abitato e si inoltrassero troppo in fondo nei boschi, gli veniva detto che
vicino al lago abitava questa strega che non avrebbe esitato neanche un secondo
a mangiarseli!
In una fonte mi è parso di capire che, più recentemente,
alla figura della Vecia Barbantana si sovrapponga quella della Bafana, e che
quindi mentre durante l’anno sia tendenzialmente cattiva e punitiva, durante
l’Epifania porta i dolci ai bimbi bravi ( e ai bimbi cattivi porta carbone e
cipolle).
E’ molto interessante notare come questo tipo di storie per spaventare i
bambini si assomiglino un po’ tutte e soprattutto notare come la paura venga
usata come strumento educativo, in qualche modo.
Uomo nero, streghe varie, vecchie signore un po’ losche sono spesso le vittime
privilegiate di racconti per terrorizzare i più piccoli e indurli ad agire come
gli adulti vogliano agiscano.
Quando si comincia a raccontare con insistenza qualcosa, alla fine rischia di diventare vera… O forse in quello che viene inventato c’è un fondo di verità.
Voi sapevate di questa leggenda?
Se volete condividere le vostre esperienze, i vostri racconti, fateci sapere quali storie vi raccontavano da bambini, non dimenticate di lasciare un commento o di mandare una mail a red.ecodeltolero@gmail.com
-Giorgia
Fonti
http://www.veronapiu.it/totem/art.php?id=763
https://www.veronasera.it/speciale/blog/donna-selvatica-roverchiaretta.html
http://rassegnastampaurbana.blogspot.com/2013/12/leggenda-Dona-Selvatica-Roverchiara-Verona.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Anguana
http://semolaa.blogspot.com/2018/01/la-barbantana.html
Sono io che ho scritto l'articolo sulla Vecia Barbantana su Italia Parallela! Grazie mille per avermi citata! ^_^ Una piccola chicca: anche nei modi di dire popolari, definire una persona come una "vecia Barbantana" equivale al darle della Befana... anche se nel senso più dispregiativo del termine. Ma per ritrovare i punti in comune tra la Vecia e la Befana bisogna andare indietro nel tempo, alle vere origini della dolce vecchina ramazza-munita che, in quanto donna selvatica (o appunto Bestia) viveva in luoghi liminali e sottostava alle consuetudini dettate dal ciclo delle stagioni.
RispondiEliminaA buon rileggerci!