Salve a tutti e bentornati in questa rubrica che tratta dei Rioni della città eterna.
Continuando questo percorso, oggi tratteremo del XII Rione ovvero Rione di Ripa.Partendo come sempre dallo stemma, possiamo notare il disegno di una ruota di timone mentre, a colori, quest'ultimo è bianco su uno sfondo rosso, facendo riferiemnto alla riva del Tevere.
A livello topografico, è il Rione fluviale per eccellenza grazie alla presenza delle rive del Tevere e del Porto di Ripa Grande, il porto più grande di Roma e da cui deriva, appunto, il suo nome.
Anche se ne abbiamo parlato già nel Rione precedente (che vi consiglio di andare a leggere), fa parte di questa zona anche l'Isola Tiberina; intorno a lui troviamo i seguenti Rioni: Sant'Angelo e Campitelli di cui abbiamo già parlato (trovate tutto nei precedenti articoli) e San Saba e Testaccio che, invece, tratteremo prossimamente.
Possiamo partire con il famoso Circo Massimo, un antico circo romano che si trova nella valle del Palatino (di cui abbiamo parlato precedentemente in uno dei primi Rioni trattati) e l'Aventino, e rappresenta la sede dei giochi fin dagli inizi; si tratta di una zona grande 600m in lunghezza e 140m in larghezza .
Attualmente di questa poderosa opera di ingegneria romana non resta che un grande prato verde e poche strutture ma, grazie ai recenti scavi, gli interventi di restauro e ad altri allestimenti, vi è possibile visitarlo e ammirare i resti con entrate accessibili a tutti.
Inoltre, il Circo Massimo su devastato svariate volte dal fuoco e ricostruito quasi integralmente sotto il principato di Traiano , alla cui fase appartengono la maggior parte delle strutture attualmente presenti.
Rimase in attività fino ai primi decenni del VI secolo e, in seguito, utilizzato anche come area agricola per poi diventare sede degli impianti del Gazometro, di magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni ecc... e tutto questo a partire dal XIX secolo.
Mentre, subito nel dopoguerra, tornò ad essere uno spazio verde in cui le strutture antiche furono sostanzialmente abbandonate.
Per esattezza si trova nella Chiesa di Santa Maria in Cosmedin e, ogni giorno, un numero svariato di turisti si reca davanti al mascherone per inserire la loro mano all'interno della bocca della raffigurazione.
Si tratta di una tradizione popolare e per la credenza che la bocca potesse mordere la mano di chi non avesse affermato il vero.
Rappresenta, dunque, un volto maschile ed è stato interpretato, nel tempo, come raffigurazioni di vari soggetti come: Giove, il dio Oceano, un oracolo o un fauno.
Non meno importante è la presenza del Giardino degli Aranci, meno conosciuto con il nome di Parco Savello (dal nome dalla famiglia Savelli), ed è un piccolo terrazzo che affaccia sull'Aventino e su Trastevere.
Il nome deriva dalla presenza di numerose piante di aranci amari e fu eretto tra il 1285 e il 1287 nei pressi della Basilica di Santa Sabina sull'Aventino, e su un preesistente castello fatto costruire dai Crescenti nel X secolo.
Ad oggi il parco ha a disposizione tre ingressi: il principale che si trova in Piazza Pietro d'Illiria, il secondo in Via di Santa Sabina e il terzo sul clivo di Rocca Savella.
Prima di concludere questo articolo, vi riporto qualche altro cenno
storico inerente a questo Rione.
Nasce da una delibera del 1921 e a partire dal V secolo vi furono varie invasioni
barbariche che provocarono il declino dell'intero zona; alla fine
dell'Ottocento lungo le rive del Tevere furono alzati dei muraglioni, a
prevenzioni delle frequenti alluvioni e il Porto di Ripa Grande fu smantellato.
Nonostante svariati cambiamenti l'estensione di Ripa rimase comunque importante
ma con una minore presenza di popolazione essendo ormai occupato in gran parte
da aree archeologiche.
Spero che anche questo articolo vi sia piaciuto e che vi abbia tenuto
compagnia, vi aspetto al prossimo appuntamento e buona giornata a tutti!
-Serena Waldorf
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