Siamo giunti al Rione X, quello di Campitello, e come potete osservare qui sotto, nello stemma è raffigurata una testa di drago su campo bianco.
Mentre, per quanto riguardo l'origine del nome attribuito a questo Rione, può essere collegato al termine "Capitolium" ossia alla gloria del "Capitolium Fulgens", il tempio di Giove Ottimo Massimo o ancora, può essere accostato all' "Aedes Telluris" e cioè il tempio della Dea Terra che doveva nascere in questa zona o, infine, è accostato al termine "campus telluris" che sta a significare "campo o piazza di terra" (sterrato).
Per quanto concerne la forma geografica di questo Rione, confina con altri Rioni di cui abbiamo già parlato e di altri di cui parleremo nei prossimi articoli, ovvero: Monti, Sant'Angelo, Pigna, Ripa e Monte Celio.
Questa zona può essere considerata molto estesa rispetto agli altri Rioni e sicuramente si tratta di uno dei Rioni più turistici di tutti ma anche il meno abitato.
Tutto questo a causa/grazie alla presenza di siti archeologici che, uniti insieme, coprono il 60% della superficie.
Come tutti gli altri Rioni di cui abbiamo già trattato e che vi consiglio di scoprire se ancora non lo avete fatto, anche questo Rione ha perso una buona parte della Roma Antica, mi riferisco a strade, chiese, vicoli e anche una collinetta, la Veia.
Oltre alle zone che tratteremo nelle prossime righe, fanno parte di questo Rione anche: Foro di Cesare, Insula Romana, Piazza Venezia, S. Anastasia, Palazzo Astalli, e tanti altri.
Chi non ha mai sentito parlare del Foro Romano?
Anzi, quante volte si è sentito parlare di questo luogo?
Bene!
Oltre a un gran numero di templi, come quello di Saturno, Venere, Romolo e Vesta, il Foro è caratterizzato anche da altri punti:
-Via Sacra: principale strada dell'Antica Roma e univa Piazza del Campidoglio con il Colosseo;
-Arco di Tito: un arco di trionfo;
-Arco di Severo Settimio: arco costruito nel 203 d.C. per commemorare il terzo anniversario di Severo Settimio come imperatore;
-Tempio di Antonio e Faustina: costruito nel II secolo ed è il tempio con il miglior stato di conservazione del Foro Romano;
-Basilica di Massenzio e Costantino: uno degli edifici più importanti del Foro Romano;
-La Cura Iulia: dove si riuniva il Senato, prendendo decisioni governative e amministrative;
-Colonna di Foca: costruita nel 698 d.C. in onore dell'imperatore Bisanzio, una colonna alta più di 13 mt.
In origina l'area occupata dal Foro era una zona paludosa, come molte altre zone della Roma Antica, che nel VI secolo a.C. fu drenata grazie alla Cloaca Massima, ovvero uno dei primi sistemi fognari del mondo.
Come avevo anticipato qualche riga precedente, ora parleremo del Palatino, un altro colle di Roma.
Secondo la tradizione, si dice che fu proprio su questo colle dove Romolo costruì il primo nucleo di Roma nella seconda metà del VIII secolo a.C.
Il Palatino è una delle zone più antiche di tutta la città e dove, ad oggi, si trovano le rovine dei palazzi e degli imperatori romani che vi abitarono.
Possiamo però dire che vi è una struttura ben conservata ed è la casa imperiale conosciuta anche come Casa di Augusto.
Secondo la mitologia romana, la grotta dove visse Luperca (Lupa Capitolina), e cioè la lupa che allattò Romolo e Remo, si trovava sul Monte Palatino.
La leggenda narra che quando i fratelli decisero di far nascere una città lungo il fiume, non riuscendo ad arrivare a un accordo, Romolo uccise Remo fondando così la città.
Il Palatino è una delle sette colline di Roma e rappresentò un luogo sacro per i romani stessi.
Questo luogo ha dato alla luce la Città Eterna ed è uno dei luoghi/villaggi dove la vita di Roma è stata fondata come un vero e proprio corpo urbano.
Siamo giunti alla fine anche di questo articolo ma, come sempre, vi
lascio qualche riferimento storico di questo luogo.
La tradizione vi colloca un tesoro costituito da pepite d'oro e d'argento che
si sarebbe trovato sotto le fondamenta del tempio di Giove di cui abbiamo
parlato proprio all'inizio di questo articolo.
Altra leggenda capitolina, ovvero che sul colle si sarebbe innalzata una
un'altissima torre che emanava di giorno bagliori d'oro e di notte il balenìo
di una lampada ardente, indicando così Roma alle navi sul Tirreno.
Spero che anche questo articolo vi sia piaciuto e vi aspetto al prossimo
appuntamento; buona giornata a tutti voi!
-Serena Waldorf
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