Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo articolo che tratta dei Rioni della Città Eterna.
Oggi parleremo del nono Rione, ovvero Rione della Pigna.Come potete notare voi stessi, il simbolo che rappresenta questo Rione (e dal suo nome stesso) è la pigna; strano riferimento botanico che non ha nulla a che fare con le risorse vegetali del territorio stesso.
Una spiegazione per tale scelta e considerata più "accettabile" è di considerare che il termine provenga dalla "Vigna Tedemari", un'estesa proprietà di un tal Tedemaro, nipote dell'abate Campone di Farfa; la proprietà occupava buona parte del Rione stesso, sia nella divisione delle "regiones" sia nella ripartizione trecentesca.
Ha una forma di un quadrato quasi perfetto e, al suo interno, i seguenti luoghi più conosciuti: Corso Vittorio Emanuele II, Largo di Torre Argentina, Piazza del Gesù, Piazza della Minerva, Via del Corso, Basilica San Marco.
Oltre ai luoghi indicati qualche riga sopra, come al solito, dedicherò questo articolo ad alcuni luoghi ben precisi.
Partiamo con il Pantheon che, senza alcun dubbio, tutti voi conoscono e ci sono passati almeno una volta nella vita.
Ma cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta, qual è la sua storia..
Da più di duemila anni è una delle espressioni massime della città di Roma.
Il Pantheon fu ispirazione dei più grandi architetti del Rinascimento, tanto che Raffaello volle farne il luogo del proprio riposo eterno.
Chiuso e abbandonato sotto i primi Imperatori Cristiani e successivamente saccheggiato dai barbari, nel 609 d.C. fu donato dall'Imperatore bizantino Foca a Papa Bonifacio IV.
Lo stesso Papa consacrò il tempio dedicandolo a Santa Maria ad Martyres; il riferimento ad una schiera collettiva cristiana fu voluto in contrapposizione all'antica dedica pagana a tutti gli dèi di Roma.
Vi siete mai chiesti cosa significa l'iscrizione sull'architrave?
Cita:
"M. Agrippa L. F. Cos. Tertium fecit"
E' da sciogliere in "Marcus Agrippa Luci filius consul tertium fecit" e si tradurre in "Lo costui Marco Agrippa, figlio di Lucio, nell'anno del suo terzo consolato".
Ma davvero piove all'interno del Pantheon?
Che domandone!
Ebbene sì, la pioggia entra attarverso l'oculus sopra la cupola, un foro di quasi ben 9 metri di diametro.
Il pavimento, invece, leggermente convesso, ha 22 tombini che permettono alla pioggia di filtrare.
Ora passiamo a una delle gallerie più frequentate, mi riferisco alla Galleria Doria Pamphilj.
Si tratta di una collezione privata esposta appunto nel Palazzo Doria Pamphilj; si trova tra Via del Corso e Via della Gatta.
Questa Galleria nacque nel 1651 quando Giambattista Pamphilj diventato Papa con il nome di Innocenzo X vincolò le pitture e gli arredi del Palazzo Pamphilj a Piazza Navona con la resituzione ereditaria, così investì suo nipote Camillo della primogenitura.
L'ampia raccolta di pitture, arredi e statue che comprendono lavori di artisti come Jacopo Tintoretto, Tiziano, Raffaello Sanzio, Correggio, Caravaggio, Guercino, Gian Lorenzo Bernini, Parmigianino, Gaspard Dughet, Jan Brueghel il Vecchio, Velasquez e tanti altri.
Mentre per quanto riguarda il palazzo stesso, si tratta ancora di una struttura trale più grandi di tutta Roma (tra quelli privati).
Bene, siamo arrivati nel finale di questo articolo.
Possiamo inoltre dire che questo è il Rione più monumentale in assoluto.
Non si tratta di un Rione particolarmente vasto, ma per la particolarità dei suoi
monumenti e anche per la quantità di essi, è consigliato di visitarlo del
tutto.
Spero che anche questo articolo vi sia piaciuto e vi aspetto al prossimo
appuntamento che ci sarà settimana prossima.
Grazie per l'attenzione e buona giornata a tutti!
-Serena Waldorf
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