Janara: strega di Benevento - Storie di folklore italiane

 

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Oggi ci troviamo a Benevento, luogo dalla storia ricca e dalla densa mitologia (che se vi fa piacere possiamo approfondire in un articolo dedicato, fateci sapere nella sezione commenti sottostante!), celebre per essere casa delle streghe, in particolare delle Janare.


La Janara ha origine nei racconti contadini dell’Italia meridionale e in particolare nella zona del beneventano. Il suo nome potrebbe derivare da Dianara, sacerdotessa di Diana (dea della luna e della caccia, protettrice degli animali selvatici, di fonti e torrenti, delle donne cui assicurava parti non dolorosi), ma anche dalla parola Ianua, porta in latino, infatti da tradizione per difendersi dalla strega bisognava porre dietro la porta una scopa di miglio o un sacchetto di sale.

Le Janare hanno generalmente un’accezione negativa, di figure arcigne e cattive, tanto che ancora oggi questa parola viene utilizzata come offesa, come equivalente del termine “strega”. Tradizione vuole siano anche mirabilmente capaci nell’utilizzo delle erbe e si dice sappiano preparare un unguento che le rende incorporee come il vento.




Ma veniamo al dunque: perché la figura della Janara è temuta?
Le streghe beneventane si dice siano figlie del demonio, e furono, al pari delle celeberrime sorelle di Salem, aspramente perseguitate sin dal quindicesimo secolo poiché portatrici di sciagure. Senza mezzi termini, andavano sterminate.
Ci sono due filoni principali di leggende legate a questa figura: quelle che raccontano di come le loro vittime predilette siano i bambini e quelle che le vedono come selvagge figure della notte, che rubano giumente dalle stalle e le cavalcano fino allo sfinimento, lasciando come traccia del loro passaggio una treccia sulla criniera della vittima prescelta.
Riguardo il loro accanimento nei confronti dei bimbi ci sono due versioni, la prima delle quali le vede come figlie del demonio, che non potendo generale prole, inveiscono verso quel che non possono avere, per pura gelosia. La seconda versione, risale alla metà dell’Ottocento, quando venne messa al rogo una fattucchiera incinta, tornata per vendicarsi del male subito dando la caccia ai bambini molto piccoli.
Alla Janara è attribuita anche la sensazione di peso sul petto che si prova durante la notte, si dice si stenda sul petto dei giovani uomini mentre dormono, tentando di soffocarli (oggi sappiamo che questa sensazione di oppressione e immobilità, associata spesso a immagini lugubri, è stata scientificamente associata alla paralisi del sonno, ma fino a qualche decennio fa a questo tipo di fenomeni si tendeva ad attribuire una spiegazione magica).
Anche improvvise malformazioni o lividi nei bambini venivano spiegati con l’intervento notturno della strega beneventana.



Per mettersi al riparo dall’oscura figura stregonesca, si dice sia sufficiente porre dietro la porta di casa una scopa di miglio o un sacchetto di sale, di modo che la strega passi la notte a contare i fili della scopa o il numero di chicchi di sale, per poi scappare alle prime luci del giorno.

La figura della Janara ha anche ispirato una omonima pellicola orrorifica, di cui lasciamo il link diretto al trailer, nel caso foste interessati.



Voi conoscete storia della Janara? Ne avete mai sentito parlare?
Fatecelo sapere nella sezione commenti qui sotto!
Nella speranza l’articolo vi sia piaciuto, vi auguro una buona giornata e alla prossima storia di folklore!

-Giorgia

Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Janara
https://www.fanpage.it/napoli/la-leggenda-della-janara-la-strega-campana-da-tenere-lontana/

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