La Ciociaria nell'Eneide - Quello che non sai sulla Ciociaria #2

Salve a tutt* e bentrovat* in un nuovo appuntamento dell'Eco del Tolero dedicato a curiosità e approfondimenti sulla terra Ciociara (QUI trovate lo scorso articolo).

Non molti conoscono il rapporto, almeno da un punto di vista mitologico, che c'è stato tra i popoli dell’antica Ciociaria e gli esuli della città di Troia dopo la sconfitta da parte dei greci grazie allo stratagemma del leggendario cavallo di legno. Virgilio nel suo poema epico, l’Eneide, racconta le avventure di Enea a capo dei troiani sopravvissuti che giungono sulle coste laziali. In questa vicenda figura meravigliosa e eroica è riconducibile alla giovane Camilla.



La storia della vergine Camilla è raccontata da Diana nell'Eneide (XI, 532 segg.). Suo padre era Metabo, tiranno della volsca Privernum, che, costretto a fuggire dalla città, si prese in collo la figlioletta. Giunto alla sponda dell'Amaseno e temendo di attraversarlo a nuoto con la bimba, la legò, chiusa in una corteccia di sughero, alla sua grande asta, la consacrò a Diana (e di qui gli antichi spiegavano il suo nome; v. Camillo) e la scagliò sopra la corrente. Passò quindi il fiume a nuoto e trovò sull'altra riva la figlioletta salva per opera di Diana.




Metabo nutrì la figlia di latte di cavalla selvaggia, e appena poté l'armò di giavellotto, d'arco e di frecce; vestita di pelli di tigre, essa cacciava, invano desiderata come nuora dalle madri tirrene. Diventata adulta verrà acclamata del popolo volsco come sua regina a causa delle sue formidabili doti guerriere. Alleata degli Aborigeni e di Turno contro i Troiani di Enea, l'amazzone italica compare alla testa d'uno squadrone di cavalieri volsci nella rassegna del libro VII (v. 803 segg.), compie prodigi di valore nella grande battaglia del libro XI (v. 648 segg.), finché viene uccisa dall'etrusco Arunte.

Alcuni ritengono che Virgilio abbia dato veste poetica a una antica leggenda locale volsco-latina o ne abbia preso alcuni elementi.

Camilla la ritroveremo anche nella Divina Commedia di Dante, nel canto I e nel canto IV dell’Inferno.



Qualcuno individua della figura straordinaria di questa giovane eroina mitologica come la madre del popolo ciociaro, e anche a me piace pensare che possa essere proprio così.

Manuel D'Onofri

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